Analizziamo con i fratelli Morbidoni, titolari della Icon snc di
Osimo, un intervento di messa in sicurezza su un sito industriale
con impianto fotovoltaico preesistente.
Principali problematiche:
Identificare le criticità e/o errori di progettazione,
confrontandoci principalmente con gli RSPP aziendali per capire quali sono le lavorazioni e gli
interventi previsti in copertura, sia ordinari che straordinari.
Passo fondamentale è comprendere quali sono le attività per poter comprendere sia quali sono le
lavorazioni in quota, sia il grado di preparazione degli operatori che interverranno in modo di valutare e
integrare nel Dvr quali possono essere le procedure di intervento in caso di incidente.
Passo successivo e un buon rilievo e sopralluogo per poter contestualizzare le analisi fatte con Rspp e progettisti.
Come vediamo da queste foto, si può riscontrare un pericolo di caduta esterna al capannone, in quanto i muretti perimetrali nel fabbricato non rispettano i requisiti minimi per poter essere considerati “anticaduta“.
Allo stesso tempo possiamo vedere e riscontrare che durante i transiti nella copertura, gli operatori possono essere esposti a un rischio di caduta interna, a causa dei punti luce sfondabili non protetti in sede di costruzione dello stabile e non considerati duranti il rifacimento della copertura con reti anticaduta.
Intervenire per mettere in sicurezza la copertura
L’ufficio tecnico della Icon snc, dopo aver rilevato le principali criticità elencate prima, ha provveduto
a intervenire per risolverle proponendo alla proprietà dello stabile, in condivisione con l’RSPP
aziendale e anche in allineamento con il responsabile della manutenzione dell’impianto fotovoltaico
di intervenire con due principali direttive.
1- Considerando che erano rispettate le distanze limite di caduta ( tiranti d’aria ) esternamente al
capannone si è deciso di installare un impianto anticaduta flessibile a norma UNI 11578.
2- Considerando invece che questo spazio libero di caduta non era presente internamente al
capannone a causa di scanalature e macchinari presenti, si è decido di intervenire con reti anticaduta per esterno con resistenza a norma UNI EN 1873 e UNI EN 15057.
MESSA IN SICUREZZA CONTRO LA CADUTA ESTERNA AL CAPANNONE.
Ecco alcuni passaggi dopo l’intervento :
per garantire all’operatore una
adeguata ergonomicità per la parte principale dell’area interessata son stati
applicati sistema in classe C flessibile per più operatori, inserendo anche più
intermedi, proprio per limitare la deflessione del cavo, mentre nei punti più critici
e nei passaggi di collegamento, dove questi sistemi potevano
avere problemi, si è inserito dei punti in classe A.
Per invece garantire la sicurezza degli operatori in quota,
contro il rischio di sfondamento dei punti luce, la situazione
era più problematica, gli ancoraggi flessibili posti per la tutela
dell’operatore sulla parte perimetrale del fabbricato
risultavano troppo lontani, non garantendo quindi una minima
ergonomia all’operatore che invece necessitava di una libertà di movimento per poter adempiere ai suoi compiti e ad
aumentare il rischio, la morfologia della produzione all’interno
dello stabile che riduceva lo spazio libero di caduta a causa
delle scanalature per lo stoccaggio, e per la ridotta possibilità
di intervenire velocemente in caso di incidente per il recupero
dell’operatore a causa dei macchinari industriali che
avrebbero certo limitato il raggio di azione delle squadre di
soccorso.
Fatte queste principali valutazioni si è deciso di intervenire
con la messa in sicurezza definitiva dei lucernari posizionando
reti anticaduta ad alta visibilità resistenti ad impiatti di 1200 J
come richiesto dalla UNI EN1873.
Le reti applicate a marchio Pasini srl son denominate SAFETY SYSTEM HI-VIS, e
sono sistemi anticaduta collettivi.
Questi sistemi consentono agli operatori di potersi muovere sulla copertura e
annullano il rischio di caduta all’interno del capannone a causa dello
sfondamento del lucernario.
La caratteristica del colore giallo, consente una buona identificazione del
sistema, in linea con il Dlgs 81 in tema di identificazione del rischio e allo
stesso tempo non limita le attività in quota.
La verifica dell’ancoraggio, in collaborazione con lo staf tecnico della Icon snc
è stata svolta dallo studio d’ingegneria FB ENGINEERING di Francesco Badini
e Antonio Iannalfi che han verificato l’idoneità dei sistemi di fissaggi e della
struttura.