Le cadute da lucernari costituiscono la principale causa di incidenti mortali o gravi per cadute dall’alto, soprattutto tra quei lavoratori che si occupano di manutenzione coperture o impianti in copertura come fotovoltaico e impianti di riscaldamento/condizionamento.
In questo articolo, esamineremo alcune statistiche rilevanti su questi incidenti, esploreremo le cause e discuteremo le misure preventive.
Le statistiche sulle cadute da lucernari.
Gli incidenti dovuti a cadute dai lucernari costituiscono una delle maggiori preoccupazioni per la sicurezza e la salute sul lavoro. Rappresentano una quota significativa degli incidenti sul lavoro: sono tra le principali cause di lesioni gravi e mortali nei luoghi di lavoro e nelle costruzioni.
Le statistiche INAIL.
In base alle statistiche INAIL, i casi di caduta da lucernario o per sfondamento della copertura sono la prima causa di caduta dall’alto che portano ad incidenti gravi i mortali.
Vediamole nel dettaglio.
Le cadute dall’alto rappresentano circa un terzo degli infortuni mortali sui luoghi di lavoro per un totale di 535 casi (dati Infor. MO per il periodo 2008-2012). Il settore di attività maggiormente colpito è quello delle costruzioni con oltre il 65% degli eventi accaduti, e nel settore costruzioni son inserite tante attività come anche la manutenzione degli stabili come anche le ri-qualifiche, infatti il dato più penalizzante e proprio durante le fasi di cantieristica che gli incidenti aumentano.
Da dove si cade maggiormente e come ci si fa male.
L’archivio evidenzia che nel 30,8% dei casi la caduta è avvenuta da tetti o coperture. Nel 15,9% da parti in quota di edificio (es. terrazzi, parapetti, aperture). Seguono a distanza le cadute da macchine da sollevamento (5,8%). La lesione prevalentemente riscontrata nei casi di caduta dall’alto dell’infortunato è la frattura (oltre 77%), la sede più interessata è il cranio con il 53,2%.
Fattori di rischio principali cause delle cadute da lucernari:
Le cadute da lucernari possono essere attribuite a una serie di fattori di rischio Mancanza di adeguate barriere o caduta per sfondamento di lucernari o punti luce La prima causa di incidenti in assoluto è la mancanza di protezioni. Con riferimento alle cadute da lucernari o per sfondamento della copertura, dall’analisi qualitativa emerge che il fattore di rischio maggiormente ricorrente è quello relativo alla modalità operativa del lavoratore (43%). Tra i fattori di questo tipo, in circa due casi su tre si rileva un errore di procedura che si riferisce a situazioni in cui l’infortunato si trovava a transitare su superfici non portanti e quindi non protette. I lucernari spesso non sono costruiti con materiali anti sfondamento e non sono dotati di adeguate barriere di protezione come ringhiere o parapetti.
Nemmeno di reti anticaduta.
In caso di un inciampo dell’operatore, di una perdita di equilibrio o di un piede fuori posto, non c’è niente che impedisce lo sfondamento e la caduta all’interno. Altrettanto rilevante in termini percentuali, con il 35%, è il fattore ambiente individuato come fattore di rischio per la mancata interdizione al passaggio di siti pericolosi. Più specificatamente è l’assenza di percorsi segnalati o di protezioni e parapetti (rispettivamente, in oltre due casi su cinque e in più di un caso su quattro di questo specifico fattore). Infine, il 18% dei fattori di rischio riscontrati riguarda il mancato o scorretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (casco, imbracatura, ecc.).
Installazione impropria, sia dei lucernari sia delle misure di protezione.
Un’installazione errata o difettosa dei lucernari può comprometterne la loro sicurezza. Fissaggi inadeguati delle basi o delle lastre traslucide, mancanza di telai di base correttamente dimensionati, elementi di “banchina” (profili di supporto per lucernari su coperture industriali tipo travi Y) inconsistenti e sottodimensionati, possono rendere inutile anche l’installazione del più robusto dei lucernari.
Misure preventive.
Per ridurre il numero di incidenti causati dalle cadute dai lucernari, è essenziale adottare misure preventive efficaci, una di queste è il sistema Pasini SAFETY SYSTEM che comprendono
le Safety Net Hi-Vis che sono reti anticaduta lucernari brevettate da Pasini Reti che possono essere installate sopra lucernari esistenti senza smontare la copertura. Utili e idone anche per rimediare ad una mancanza di protezione dei lucernari oppure per rimediare alla mancanza di certificazioni delle vecchie reti anticaduta esistenti.
Le reti Safety Net Hi-Vis di Pasini sono reti anticaduta testate e certificate per essere installate sopra i lucernari, all’estradosso.
Purché ci sia una copertura metallica in buone condizioni. Si installano infatti mediante linguette da rivettare sulle lamiere grecate o sui pannelli sandwich metallici.
In una buona gamma di configurazioni.
Si installano sia su coperture d’acciaio che su coperture in alluminio. Purtroppo NON si possono installare sulle coperture in fibrocemento ecologico.
Possono andare sia su lucernari con andamento parallelo al colmo, configurazione tipica dei capannoni prefabbricati in calcestruzzo con tetto a trave delta e tegolo. Sia sui lucernari con andamento ortogonale alla gronda, configurazione tipica dei capannoni con tetto in carpenteria metallica o legno.
Ma si possono installare anche sulle coppelle curve delle travi a Y! Si possono cucire e giuntare per mettere in sicurezza lucernari di grandi dimensioni.
Le reti Safety Net Hi-Vis sono state testate da Pasini anche nel caso in cui, su dimensioni molto grandi, è necessario cucirle insieme.
Pasini offre sia le istruzioni per le cuciture di prolungamento, sia per le cuciture in parallelo. Quando cioè le reti hanno un’altezza (altezza del rotolo) insufficiente per mettere in sicurezza tutta l’ampiezza del lucernario. Le reti Safety Net HI-Vis possono essere affiancate e cucite in parallelo: uniche nel loro genere. Reti Safety Net Hi-Vis cucite longitudinalmenteLa qualità del metallo e il rivestimento plastico ad alta visibilità delle Safety Net Hi-Vis.
Il nome completo è Safety Net Hi-Vis 600-1200 J che sta a significare che, al suo stato ottimale, può resistere a sforzi fino a 1200 Joules.
È una rete elettrosaldata testata e certificata da ente terzo. Ha quattro fili di cimosa alle estremità in altezza, i fili che resistono agli strappi in caso di caduta. I fili orizzontali e verticali sono in acciaio zincato con massa di rivestimento classe D come da norma UNI EN 10244-2. Sono rivestite con un’ulteriore strato di protezione in PVC sinterizzato, in modo da garantire una vita utile di almeno 10 anni, in ambienti con classe di corrosività fino a C5 (secondo la norma UNI EN ISO 9223). Inoltre sono di un colore giallo ad alta visibilità che le rendono facilmente individuabili sul tetto, anche in condizioni di visibilità non ottimali. Così non ci si mette sopra un piede neanche per sbaglio.